8 Giugno 2020

Strava – l’app numero 1 per corridori e ciclisti – è diventata a pagamento. È questa la notizia di qualche settimana fa che ha un po’ sconvolto gli appassionati delle due ruote.

A lanciare questa notizia sono stati proprio i due fondatori (Mark Gainey e Michael Horvath) attraverso una email a tutti gli iscritti alla piattaforma in data 19 maggio.

In questa puntata del mio podcast…

Il 2020 è un anno particolare.
È un anno che ha costretto molti business a cambiare le proprie strategie o addirittura a riconvertirsi.

E anche per Strava questo anno ha imposto un cambio di prospettiva.
Come hanno dichiarato i due fondatori:

Il lato positivo dei periodi duri come quello attuale, è che inducono a guardarsi dentro e a concentrarsi sugli aspetti fondamentali.

Questo li ha portati a domandarsi che cosa fosse più importante per loro e soprattutto come potevano esserne all’altezza.

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1.20′ L’obiettivo di Strava

In questi mesi di lockdown i due fondatori hanno trovato risposta a queste domande: ovvero ridedicare Strava alla loro comunità

Come hanno dichiarato:

Chi ci sta a cuore sono i nostri atleti, sei tu, e nessun altro.

Solo nel 2020 e quindi in circa 4 mesi il team di Strava ha apportato ben 51 modifiche indirizzate unicamente agli atleti: 

  • Sincronizzazione dell’Apple Watch.
  • Nuove mappe e misure per gli sport sulla neve.
  • Aggiornamento della funzione Percorsi.
  • Eliminazione di alcuni elementi che potevano costituire una distrazione, come le integrazioni sponsorizzate (la cosa più vicina a una pubblicità nella bacheca).
  • Ri-abilitazione dell’ordinamento cronologico dell’elenco delle attività che aveva creato diversi problemi alla comunità.
  • E molto altro ancora.

2.17′ Cosa significa dedicare Strava alla comunità

Dedicare Strava alla comunità significa anche impegnarsi affinchè Strava viva a lungo, significa concentrarsi sugli abbonati ed utilizzare il ricavato per reinvestirlo direttamente nella creazione di funzioni nuove e sempre più avanzate, senza andare ad inventare altri modi per riempire la bacheca degli utenti con pubblicità o vendite i dati personali degli utenti iscritti. 

E tutto questo ha reso necessario rendere alcuni funzioni che prima erano gratuite a pagamento.

Una su tutte quella delle classifiche dei segmenti

Quindi non è propriamente corretto dire che Strava è diventato a pagamento.

2.50′ Strava è sempre stata un’app freemium

Strava è ed è sempre stata un’app freemium: ovvero un’app per la quale è disponibile una versione gratuita che consente oggi di registrare le proprie attività, interagire con i propri follower, iscriversi ai club, partecipare alle sfide e pubblicare post nella propria bacheca. 

E poi è disponibile una versione a pagamento per chi vuole ottenere di più da Strava.

Nel corso dei vari anni questa versione a pagamento ha assunto diversi nomi (recentemente si chiamava Strava Summit) e presentava anche diversi pacchetti di abbonamento.

Questo rendeva un po’ difficile capire all’utente quale tipologia di pacchetto acquistare, per questo motivo hanno semplificato la procedura per abbonarsi eliminando i pacchetti e il marchio Summit. Adesso è possibile o usare la versione gratuita di Strava oppure abbonarsi. Semplice, non esistono altre modalità di fruizione della piattaforma.

E sarà così anche in futuro. Infatti i due fondatori hanno dichiarato che Strava non sarà mai uno strumento esclusivamente a pagamento, e chi decide di non abbonarsi sarà comunque parte integrante della comunità. 

Funzioni di Strava disponibili gratuitamente e su abbonamento
Funzioni di Strava disponibili gratuitamente e su abbonamento

4.10′ Subscription: modello di business o filosofia?

Infatti gli abbonamenti non sono soltanto un modello di business, ma sono una filosofia. E Strava ha colto in pieno questa filosofia

Una filosofia che consiste nel mettere al centro di tutto l’utente finale, significa rinunciare agli obiettivi di business di breve periodo per concentrarsi invece sugli obiettivi di lungo periodo

E Strava lo sta facendo attraverso un abbonamento con pagamento ricorrente: l’utente infatti può decidere se pagare mensilmente oppure se pagare annualmente.

Strava avrebbe potuto realizzare un modello di pagamento singolo dove appunto l’utente paga una tantum per accedere a tutte le funzioni della piattaforma come ad esempio fa komoot. In questo modo avrebbe sicuramente ottenuto subito dei ricavi elevati da parte degli utenti, ma questi poi sarebbero stati pari a zero a meno che Strava non avesse realizzato altri prodotti/servizi da vendere a quel determinato utente. 

Diverso invece è il modello di pagamento ricorrente, come quello utilizzato da Strava, dove l’utente invece di pagare l’intero ammontare del prodotto, paga una cifra molto bassa in questo caso 6 € al mese, ma ogni mese vanno ad accumularsi potenzialmente fino all’infinito o meglio fino a quando l’utente decide di rimanere all’interno della piattaforma. 

Diversamente dal modello di pagamento singolo questo modello ricorrente si fonda unicamente su una scommessa, ovvero la scommessa che relazione che le persone hanno con Strava sia così buona, così di qualità, così di valore che l’utente rimarrà all’interno della piattaforma per diversi anni.

5.57′ Ma cosa cambia per chi vuole utilizzare Strava per intercettare il target dei cicloturisti?

Fondamentalmente nulla perchè tutte le funzioni relative al social network e quindi alla pubblicazione delle attività o all’utilizzo dei club era e continuano ad essere gratuite. 

Ma come si evince da quanto dichiarato dai fondatori di Strava rimuovendo le integrazioni sponsorizzate (la cosa più vicina a una pubblicità nella bacheca) è importante utilizzare questa piattaforma in maniera adeguata evitando quindi messaggi  e strategie puramente commerciali, ma cercando invece di coinvolgere la community e creare interesse attorno al proprio brand. 

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